Nel tempo in cui ci troviamo, e ancora di più nel presente d’emergenza e confinamento, ci scopriamo a vivere più intensamente gli spazi della casa, e con essa la domesticità e i suoi elementi quotidiani. Ci affacciamo su un mondo di distanze e riponiamo in ciò che ci è prossimo, speranze e significati nuovi. Facciamo scelte, prendiamo oggetti di vita e li svuotiamo, in modo che il loro significato pratico scompaia, coperto da un punto di vista nuovo e un nuovo titolo; investiamo quegli oggetti della capacità di essere Arte, dove anche una forchetta può tenere in equilibrio il nostro mondo. Così quelli che fino ad un passato recente erano “solo”, adesso sono integratori della bellezza che sembra ci sia stata privata.
Questo è il luogo dove raccogliere questi oggetti e queste storie, le storie di un Arte Domestica che è la capacità di guardare le cose con occhi nuovi, vergini, imperfetti e per questo capaci di inserirsi nelle crepe, nelle ferite di questi giorni e colmarle, avvolgerle, ri-unirle