Primo Maggio

Primo Maggio | Alberto Ghirardello
  • Nome Autore: Alberto Ghirardello
  • Luogo: Milano
  • Data: 07 Maggio 2020

Come tutti speravo di poter festeggiare il 1° Maggio all’aria aperta in compagnia dei miei amici, celebrando la festa dei lavoratori a suon di grigliata, birre e dolci fatti in casa.

Come tutti speravo di poter festeggiare il 1° Maggio all’aria aperta in compagnia dei miei amici, celebrando la festa dei lavoratori a suon di grigliata, birre e dolci fatti in casa.
Con malriposta ma ottimistica lungimiranza comprai con largo anticipo le suppellettili necessarie alla preparazione del pranzo più bucolico dell’anno, ma poi l’ennesima ordinanza mandò in frantumi il programma, costringendoci a restare segregati in casa fino al 4 Maggio.
Morale della favola: mi ritrovo con una borsata di roba che, penso, chissà quando potrò adoperare se le cose andranno avanti di questo passo; quindi decido di riporre il tutto.
Faccio una cernita: OK, le teglie in alluminio le posso usare in casa per cucinare, tovaglioli di carta e il rotolo di pellicola sono sempre utili in cucina… ma gli stecchini per gli spiedini?<
Mi riferisco a quei maxi stuzzicadenti lunghi 30 cm e dal diametro di circa 3mm che, appunto, oltre ad asservire al loro scopo culinario non hanno senso di esistere.
Pensateci: a cosa possono servire?
Oltre ad utilizzarli per mescolare la vernice nei barattolini da modellismo non mi è venuto in mente nient’altro.
Però ho pensato che, forse, con l’aiuto di una stampante 3D potevo trovare un nuovo scopo a questi semilavorati dal difficile uso alternativo. Da qui è partito una sorta di auto-briefing per tenermi occupato: progettare qualcosa per dare una vita alternativa e non culinaria agli stecchini per spiedini.
E’ nato così Primomaggio, un paralume realizzato in PLA con la tecnologia della stampa 3D FFF. Il progetto è molto semplice, infatti è costituito da un unico elemento dotato di un foro centrale per il passaggio del cavo del portalampada e di una corona circolare con 36 sedi conificate che ospitano altrettanti stecchini, da inserire semplicemente a pressione nel verso della punta.
L’unico impegno è quello di selezionare gli stecchini più dritti e dalla lunghezza più o meno uguale (i 30 cm dichiarati sono mendaci, variano fino a 1cm di differenza!) e in pochissimi passaggi la lampada è pronta. Utilizzata come sospensione basterà la forza di gravità a mantenere in sede il paralume, mentre per un utilizzo come lampada da tavolo sarà sufficiente stringere una fascetta da elettricista in prossimità dell’uscita del cavo dalla calotta per assicurare saldamente tra loro le due parti.
Con una semplice operazione di cambio contesto ho modificato il significato di un oggetto umile e irrilevante, uno stecchino usa e getta in legno, in un componente estetico essenziale per connotare un duraturo e funzionale paralume.

Sono un product designer che vive e lavora a Milano dove nel 2013 ho aperto la mia attività da progettista freelance, occupandomi di design a 360° e collaborando con numerose aziende ed istituzioni, sia italiane che estere.
Essendo un professionista freelance a livello lavorativo la mia vita non è cambiata tantissimo ultimamente. Certamente sto collaborando di più con realtà estere, che non hanno subito il lockdown e hanno potuto proseguire con le loro attività, ed anzi cerco di vedere il lato positivo della reclusione forzata cercando di dedicarmi a tutti quei progetti in sospeso di cui ho pieni i cassetti.

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